Tuesday 8 February 2011

L'EX MODELLO DELLE PASSERELLE DI PRADA AL SACERDOZIO



Ex indossatore moda ordinato sacerdote

Don Julio modello per Prada,ha lasciato passerelle per seminario

(ANSA) - ALBENGA (SAVONA), 18 DIC - Un ex indossatore argentino di moda, Julio Amadeo Abalsamo, e' stato ordinato sacerdote dal vescovo di Savona Mario Oliveri.

Il neosacerdote argentino ha 45 anni e in gioventu' e' stato protagonista delle passerelle di mezzo mondo per alcune delle maison piu' celebri, una tra tutte Prada. Don Julio Abalsamo e' nato a Buenos Aires (Argentina) nel 1965 da genitori italo-argentini. ''Il futuro lo affido al Signore e alla Santissima Madre di Dio che non deludono mai'' ha detto don Julio dopo la consacrazione. (ANSA).

www.ansa.it/web/notizie/regioni/lig...1648613456.html

Albenga, un ex modello argentino è stato ordinato sacerdote

Albenga. L’ex modello Julio Amadeo Abalsamo è stato ordinato sacerdote dal vescovo di Albenga Mario Oliveri, nell’ambito delle celebrazioni per il suo ventesimo anniversario di ordinazione episcopale. Il sacerdote argentino ha 45 anni e in gioventù è stato protagonista delle passerelle di mezzo mondo per alcune delle maison più celebri, una tra tutte Prada.

Don Julio Abalsamo è nato a Buenos Aires (Argentina) nel 1965 da genitori italo-argentini. Ha frequentato le scuole elementari, medie e superiori nella stessa metropoli. A 18 anni entrò in un ordine religioso d’origine belga che lo mandò in Italia per i primi anni di formazione. Dopo tre anni tornò come religioso a Montevideo (Uruguay), dove rimase per due anni. Dopo di che fu trasferito a Buenos Aires per un ulteriore biennio. In quel periodo maturò la decisione di uscire dalla Congregazione. Tornato laico, iniziò a lavorare come segretario del direttore finanziario di una multinazionale inglese e contemporaneamente conseguì una laurea di primo livello in commercio estero.

Degenerando la situazione economica in Argentina, prese la decisione di rientrare in Italia, dove si trasferì a Milano. Nella capitale economica italiana Julio Abalsamo ha iniziato a lavorare in un’azienda svizzera che gli permise di girare L’Italia e l’Europa. Poi cominciò una nuova esperienza lavorativa a Milano per due note aziende di beni di lusso. E’ rimasto nel mondo della moda per dodici anni. Ma non ce l’ha fatta più ed è tornato in seminario ad Albenga. “Il futuro lo affido al Signore e alla Santissima Madre di Dio che non deludono mai” ha detto don Julio dopo la consacrazione.

www.ivg.it/2010/12/albenga-un-ex-mo...nato-sacerdote/

Quel vescovo che vuole prete l' ex modello di Buenos Aires
Oliveri: «Qui accolgo tutti». E in Vaticano pensano di trasferirlo

ALBENGA (Savona) - Pure il «prete griffato» sono riusciti ad inventarsi. Il prete «firmato», come già lo chiamano qui. Ex modello, palestrato, sangue argentino, un passato nella Milano da bere. Il 18 dicembre, con altri quattro diaconi, sarà ordinato sacerdote dal vescovo Mario Oliveri nella cattedrale di Albenga. La sua nomina ha già conquistato la pole position nel chiacchiericcio di paese. L' altro giorno, durante la tradizionale processione di San Maurizio, ad Imperia, era tutto un darsi di gomito tra i fedeli alla ricerca del prete che un tempo vestiva Prada, mentre in strada sfilava il corteo: in testa il vescovo, impassibile, e le autorità cittadine, fasciate e impettite. Tutti a cercare Julio Amadeo Abalsamo, argentino di Buenos Aires, 45 anni, arrivato in Italia con il sogno dell' alta moda e finito ad Albenga, nella Casa del clero, a pregare, preparandosi al sacerdozio. In mezzo: anni di sfilate, foto e locali notturni. Fino a quando la vocazione l' ha rapito: i primi contatti religiosi a Milano, poi il seminario e, arrivato ad Albenga, la nomina nel giugno scorso a diacono, prima del gran salto. Al telefono, l' ex modello non sembra gradire la pubblicità: «Non ho nulla da dire, parlo solo con gli avvocati...». Clic. Prima o poi ci faranno un film su questa diocesi. La diocesi di Albenga-Imperia: 130 preti, 161 parrocchie, 150 mila fedeli. Tanta devozione. Ma anche un clero chiacchierato. A parte il caso di Abalsamo, finito nella centrifuga del pettegolezzo per il suo passato (e per un articolo a tutta pagina del Secolo XIX), negli ultimi mesi diversi sacerdoti della diocesi si sono ritrovati nell' occhio del ciclone per le loro inclinazioni sessuali o, peggio, per aver compiuto atti (o presunti tali) penalmente perseguibili. Una filiera di episodi finita sotto la lente delle gerarchie vaticane. Al punto che il segretario di Stato Tarcisio Bertone, già cardinale a Genova, ha fatto capire che così non va, qualcosa va cambiato. Nessun nome, ma era chiaro il riferimento al vescovo Oliveri, 66 anni, la cui ormai ventennale esperienza di pastore di questo gregge (arrivò ad Albenga nel ' 90) viene considerata «datata». Non è in discussione la preparazione del religioso, che anzi vanta un curriculum di tutto rispetto nel servizio diplomatico della Santa Sede (ha lavorato nelle nunziature apostoliche di Dakar, Roma, Londra e Parigi) e un' esperienza alla Segreteria di Stato come braccio destro del cardinale Giovanni Benelli, quanto la gestione della diocesi, ritenuta troppo «aperturista». In effetti diventa difficile imputare all' aria di mare la sequenza di piccoli e grandi scandali che hanno segnato il clero locale. Il caso più grave è quello di don Luciano Massaferro, parroco di Alassio, in carcere da quasi un anno con l' accusa di aver molestato una bambina di 12 anni. Per non parlare di don Silvano De Matteis, denunciato per aver importunato durante una processione la moglie di un alto ufficiale della Marina. O di Renato Giaccardi, che ha patteggiato per reati con un minore. O di don Tirla, accusato di essere un frequentatore di siti gay. E poi voci su preti diventati papà o che hanno cambiato sesso. Di questa effervescente arca di Noè, era inevitabile che prima o poi monsignor Oliveri venisse chiamato a rendere conto. Granitico in pubblico, come quando fece scudo a don Luciano Massaferro («Chi ci attacca tenta di giustificare il male che è in sé, cercando il male negli altri»), in privato ha così motivato la sua linea pastorale: «La mia comunità è aperta a tutti. Nessun sacerdote verrà mai respinto: credo sia giusto lasciare le 99 pecorelle per andare a cercare quella smarrita». Il risultato, come spiega sotto anonimato chi gli è vicino, è che «sono finiti ad Albenga alcuni preti cosiddetti scomodi, allontanati da altre diocesi: l' unica colpa di monsignore è aver ecceduto in generosità». In Vaticano la pensano diversamente. Per due volte lo hanno invitato a fare le valigie per Roma e per due volte lui ha rifiutato. «L' ha fatto per me: mi troverei in difficoltà» spiega il fratello, Lorenzo, 74 anni, invalido che vive in Curia. Ora però da Roma sta partendo il terzo e definitivo assalto. E ad Albenga già scommettono sulla data del trasferimento: «Farà in tempo o no ad ordinare sacerdote il prete che vestiva Prada?». Francesco Alberti RIPRODUZIONE RISERVATA **** La scheda L' argentino Ex modello, argentino di Buenos Aires, Julio Amadeo Abalsamo, 45 anni, il 18 dicembre assieme ad altri quattro diaconi sarà ordinato sacerdote dal vescovo Mario Oliveri nella cattedrale di Albenga La polemica Da tempo la diocesi di Albenga è sotto i riflettori del Vaticano. Tra le «pecche» contestate al vescovo anche il caso di don Luciano Massaferro (nella foto): il sacerdote da dicembre scorso si trova in carcere con l' accusa di violenza su una bambina di dodici anni.

Alberti Francesco

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(24 settembre 2010) - Corriere della Sera

RENATO: ACUSAÇÃO IMPLACÁVEL

Nova Iorque
Renato Seabra, 21 anos, continua em prisão preventiva pelo homicídio de Carlos Castro, 65, a 7 de Janeiro, num quarto do hotel InterContinental

Procuradora vai avisar advogado de que, sem acordo quanto à pena, conta chocar o júri exibindo as fotos do cronista estendido numa poça de sangue e do saca-rolhas usado na mutilação.

Fotografias chocantes do cenário do crime, onde se vê o estado em que ficou o corpo de Carlos Castro, estendido numa poça de sangue; objectos recolhidos do quarto de hotel, como o saca-rolhas cuja lâmina serviu para mutilar o cronista, ou o ecrã de televisão com que a vítima foi atingida no crânio. Tudo provas que estão neste momento a ser organizadas pela polícia – e que a procuradora Maxine Rosenthal conta exibir no julgamento de Renato Seabra com o objectivo de chocar o júri.

Tudo isto somado à prova testemunhal – hóspedes do hotel InterContinental que ouviram a violenta discussão entre os dois amantes – e, caso o advogado de defesa não a consiga anular junto do juiz, à confissão do próprio Renato feita à polícia no dia do homicídio, com todos os detalhes, faz hoje um mês.

Nas negociações que se seguem, na tentativa de acordo para a fixação de uma pena sem recurso a julgamento, o advogado David Touger vai acenar à magistrada com a hipótese de conseguir que os médicos declarem a insanidade temporária de Renato, o que implica uma pena abaixo de 25 anos. E, por isso, antecipa ao CM fonte judicial, Maxine "vai ser implacável" a negociar – fazendo ver ao advogado que, caso a estratégia deste falhe, o cliente será arrasado em tribunal. Corre sérios riscos de perpétua.

Depois de Renato se ter declarado inocente face à acusação de homicídio em 2º grau formalizada, o District Attorney de Nova Iorque, equivalente ao Ministério Público, já se prepara "para a guerra".

CONFISSÃO COM DETALHES É UM TRUNFO

As declarações prestadas por Renato à polícia de Nova Iorque no momento da detenção podem ser um importante trunfo da acusação – "fazem prova inequívoca da autoria do crime e, mais importante, pela forma como o jovem [Renato] confessou tudo a um polícia, com todos os detalhes, podem deitar por terra a teoria de perturbação mental, pelo discurso coerente que conseguiu apresentar nas suas declarações", segundo fonte judicial. Mas só a 4 de Março se saberá se a confissão é ou não válida – o juiz vai decidir perante alegações da defesa e eventual apresentação de relatórios médicos. A confissão é importante para a acusação, até porque Renato não deverá prestar mais declarações à polícia. Pode recusar-se a falar e, caso fale, será agora sempre sob presença do advogado, que o aconselhará.

ANÁLISE EXAUSTIVA DE PROVAS

A coordenação está a cargo da procuradora Maxine Rosenthal, mas é a polícia que continua a analisar os dados recolhidos. "A procuradora dá indicações sobre o tipo de provas necessárias e como devem ser organizadas", diz fonte policial. A organização passa por catalogar provas e analisá-las "as vezes que forem necessárias", assim como ouvir de novo as testemunhas. Há também a possibilidade de aparecerem novas provas e novas testemunhas durante a preparação da estratégia acusatória. "Às vezes, vemos um filme ou uma fotografia e descobrimos provas que não tinham sido identificadas".

Por:Valério Boto, Nova Iorque

07 Fevereiro 2011

http://www.cmjornal.xl.pt/detalhe/noticias/exclusivo-cm/renato-seabra-acusacao-implacavel

Sunday 6 February 2011

MORREU BLANCO GIL

BLANCO GIL

Morreu na passada 6ª feira, dia 26, em Ciudad Juárez, no México, após um espectáculo, o actor e encenador Xosé Manuel Blanco Gil, de 64 anos, director do Teatro Ibérico, a funcionar há anos no Convento de Xabregas. Licenciado em Filosofia e Filologia Românica pela Universidade de Santiago de Compostela, começou a trabalhar em Portugal em 1976, tendo sido, em 1979, director do Teatro Experimental do Porto. Em 1980, fundou o Teatro Ibérico, onde encenou mais de 40 peças. Organizou também a Mostra de Teatro Espanhol em Portugal, acontecimento que teve a mais ampla repercussão cultural. Recebeu inúmeros prémios em Portugal, Espanha e outros países.

Em 1993, Mário Soares agraciou-o com a comenda da Ordem do Mérito e em 2005, a secretária de Estado da Cultura, Teresa Caeiro concedeu ao Teatro Ibérico, na sua pessoa, a Medalha de Mérito Cultural.

Homem profundamente culto e amante do teatro, Blanco Gil, de quem tive a honra de ser amigo e cuja actividade teatral em Portugal acompanhei durante anos, desenvolvia com dificuldades financeiras a programação do Teatro Ibérico, devido á escassez dos subsídios que recebia, talvez com excepção do período em que António Braz Teixeira foi secretário de Estado da Cultura e que muito o apreciava. Essa situação obrigava-o a encenar periodicamnete em outros países.

Também homem solidário, Blanco Gil era membro do Grande Oriente Lusitano-Maçonaria Portuguesa.

http://domedioorienteeafins.blogspot.com/2010/11/blanco-gil.html

EUNICE ENCERRA "PASSA POR MIM NO ROSSIO"

SIMONE - APRESENTAÇÃO DE "PASSA POR MIM NO ROSSIO"

MALDITO CABARET - SIMONE EM "PASSA POR MIM NO ROSSIO"